- Le strutture in pietra
- Manutenzione e monitoraggio
- Gli interventi di conservazione più recenti
- Bibliografia relativa al tema "conservazione" a Tell Mozan/Urkesh
una tempesta si avvicina al Palazzo il Palazzo dopo la tempesta effetti della tempesta nell'area del Palazzo un'insolita nevicata sul sito |
A Tell Mozan, siamo sempre stati consapevoli dell'importanza di preservare il sito: l'idea che ha sempre guidato il lavoro degli archeologi è che la conservazione deve essere parte integrante del processo archeologico. Per questo motivo abbiamo perseguito un approccio integrato, con la collaborazione di restauratori e archeologi che si aiutano a vicenda per il bene delle strutture e degli oggetti che emergono dal terreno. |
Il palazzo
All'interno del Palazzo, il progetto di conservazione opera attraverso interventi sul complesso architettonico (quali le coperture metalliche che lo proteggono) e talvolta direttamente sulle pareti stesse con materiali naturali non intrusivi (come l'applicazione di fango per chiudere eventuali crepe).
Le procedure osservate all'interno del Palazzo dipendono principalmente dalle condizioni dei resti archeologici. Laddove i muri originari non sono più esistenti, gli alzati mancanti sono stati ricostruiti con materiali naturali, e contrassegnati attraverso l'uso di tende che presentano un disegno dipinto a tratteggio. Quando solo le fondazioni in pietra dei muri sono ancora in situ, il loro perimetro viene indicato con delle semplici barre bianche, in modo da restituire la percezione dei volumi antichi senza coprire o intervenire sui resti esistenti. Infine, dove i muri in mattoni crudi sono ancora esistenti essi sono protetti da coperture individuali - indipendentemente dalla loro altezza o dallo stato di conservazione.
perimetri dei muri originari indicati da tubi bianchi nel Settore A |
muri protetti dalle coperture individuali nel Settore C |
A Urkesh, il concetto di copertura si è concretizzato attraverso l'utilizzo di singoli telai metallici, che hanno il vantaggio di considerare e proteggere ogni parete come un'unica unità, e di essere facilmente smontabili e modificabili in toto o solo in alcune loro sezioni, a seconda delle esigenze e dello sviluppo degli scavi. La struttura metallica a griglia è ricoperta da un telo ricoperto a sua volta da uno strato di fango: questa sembra essere la soluzione migliore sia in termini di efficienza (essendo naturale, i materiali permettono la traspirazione dei mattoni di fango) che di aspetto (poiché si evita l'uso di materiali antiestetici e invadenti). I lati delle strutture protettive sono realizzati con tende in materiale naturale e locale: fissate in alto alla struttura metallica con anelli per tende, esse possono essere aperte o chiuse facilmente con delle funi che sono poste di lato.
Le tende che proteggono uno dei muri nella stanza C5... |
...possono essere aperte facilmente per mostrare la parete che proteggono |
Grazie a questo efficiente sistema di protezione, gli interventi diretti sulle pareti sono ridotti al minimo e vengono applicati solo in caso di reale pericolo per le strutture. In caso di distacco parziale dell'intonaco antico o della superficie esterna dei mattoni crudi, viene applicato uno strato di intonaco nuovo sulla parete, per contenere ed evitare qualsiasi perdita. Se il distacco riguarda un'intera porzione di muro e mette a rischio la stabilità della struttura, si utilizzano delle "bisacce": sacchi di sabbia dalla forma allungata, cuciti in loco con un materiale naturale e posti a cavallo delle pareti. In virtù del loro stesso peso, le bisacce riescono a tenere insieme le zone che rischiano di distaccarsi: esse hanno il vantaggio di essere molto economiche, possono essere prodotte rapidamente e in numero elevato dai collaboratori locali, e non modificano la struttura antica.
Per le superfici orizzontali all'interno del Palazzo viene utilizzato il riempimento, cioè i pavimenti originali esposti durante lo scavo vengono ricoperti con della terra, ricostituendo in qualche modo la situazione originaria. Sopra la terra di riempimento vengono poi posizionate delle piastrelle, sia per evitare la crescita di vegetazione, sia per fornire ai visitatori un pavimento liscio.
la scalinata monumentale in pietra in primavera la scalinata dopo la pulizia l'ābi |
Anche l'architettura in pietra di Mozan è estesa, e sebbene i singoli componenti (le pietre) non si deteriorano a causa delle intemperie, le loro giunture possono essere danneggiate, e anche i muri di pietra più imponenti rischiano di crollare di conseguenza. Le forti piogge autunnali e invernali lavano via il fango che tiene insieme le pietre del muro di rivestimento e della scala monumentale, mentre piccoli cespugli ed erbacce crescono in gran numero in primavera, mettendo a rischio così la stabilità complessiva delle strutture. |
Manutenzione e monitoraggio
A partire dal 2008, abbiamo iniziato ad effettuare alcuni interventi di conservazione dei resti archeologici e dell'intero sistema di protezione nel corso di tutto l'anno e non solamente durante le campagne di scavo. Si tratta principalmente di attività volte ad evitare la crescita di erbacce nel sito, e a riparare o sostituire eventuali tende rotte; i nostri collaboratori locali intervengono anche in caso di emergenze, quali danni provocati da condizioni meteorologiche eccezionali o eventuali crolli delle strutture.
La manutenzione è infatti parte integrante del progetto: per avere la situazione sotto controllo durante tutto l'anno, nel 2010 è stato istituito un protocollo regolare che si avvale della collaborazione di diversi soggetti in Siria (sia Tell Mozan che Damasco), Italia e Stati Uniti.
Dal 2002 ad oggi, inoltre, vengono sistematicamente scattate foto delle pareti del Palazzo (vedi la sezione "Conservation" del Palazzo AP sul sito di Urkesh [clicca sulla voce nella barra di sinistra: Palace AP > CONSERVATION]). L'attenzione inizialmente era rivolta soprattutto a situazioni particolarmente critiche o a muri potenzialmente in pericolo; anno dopo anno, tuttavia, il numero di fotografie scattate è aumentato, e il set di immagini oggi comprende tutte le facciate del Palazzo.
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Stefania Ermidoro, 30 gennaio 2019
Gli interventi di conservazione più recenti
Ecco un elenco delle attività recenti svolte a Urkesh sotto la supervisione di Amer Ahmad, per proteggere le antiche strutture sia in caso di situazioni di emergenza che per lavori di ordinaria manutenzione.
Cliccando sui link si accederà alla sezione "Eventi", dove si potrà approfondire ciascuna notizia:
- 22 settembre 2020. Mozan/Urkesh Prize for Best Heritage Conservation Paper.
- 1 settembre 2020. Fuoco a Mozan.
- 16 giugno 2020. Finanziamento per la conservazione del patrimonio del Kaplan Fund.
- 13 febbraio 2020. Neve su Urkesh.
- 11 settembre 2019. Completato il lavoro di manutenzione nell'area J1.
- 8 luglio 2019. Un importante intervento di manutenzione sul muro della terrazza templare.
- 10 gennaio 2019. Grandi piogge e le sezioni di fronte alla Terrazza Templare.
- 10 maggio 2018. Inondazione a Mozan.
Bibliografia relativa al tema "conservazione" a Tell Mozan/Urkesh
Nella e-Library del sito di Urkesh, vi è un'intera sezione dedicata a raccogliere la bibliografia relativa al tema della "conservazione" a Tell Mozan; qui si possono trovare diversi articoli e pubblicazioni attinenti a questa tematica.