"Distanziamento" è una parola che sentiamo oggi, in tutto il mondo.
Ma noi archeologi abbiamo praticato il "distanziamento" già da molto tempo. Per la precisione, ci occupiamo di una "distanza" cronologica. Guardiamo a un passato "lontano" e lo facciamo nostro.
Rompiamo la barriera del tempo.
Il progetto Urkesh One-on-One ("Urkesh a quattr'occhi") colma le distanze, sia nel tempo che nello spazio.
E lo fa facendo affidamento sui giovani.
I giovani che vivono vicino all'Urkesh di oggi studiano l'Urkesh di un tempo, visitano il sito archeologico interpretandolo - e ne esplorano la storia, per i giovani di tutto il mondo - sotto la supervisione di giovani archeologi siriani sparsi su tre continenti.
I giovani lavorano su base individuale, parlando tra loro superando i confini grazie all'uso della connessione online. Il cyberspazio si popola di figure dell'antica Urkesh, portate in vita dai loro giovani "compatrioti".
Questo è un nuovo modo di scoprire il patrimonio: il patrimonio locale condiviso dai giovani eredi di Urkesh su base globale eppure personale.
Urkesh "A quattr'occhi", di Hiba Qassar
La pandemia globale provocata da COVID-19 non è stata la prima sfida che il progetto archeologico di Tell Mozan/Urkesh si è trovato ad affrontare. Nove anni fa il nostro gruppo di lavoro è stato costretto a rimanere fisicamente distante dall'antico sito di Urkesh e dalle comunità locali a causa della guerra. Nove anni sono stati abbastanza lunghi per sviluppare il nostro speciale approccio di comunicazione a distanza, con le nostre competenze e nuovi progetti che ci permettessero di essere vicini alla popolazione locale nonostante la distanza fisica. Pertanto, abbiamo realizzato diversi programmi di sensibilizzazione per rispondere agli scenari dinamici siriani e alle mutate esigenze, al fine di mantenere le comunità locali al centro del "Progetto Urkesh". Così, la pandemia non ci ha portato a improvvisare soluzioni né a provare qualcosa che, in fondo, non conoscevamo già. In questo senso, eravamo preparati e pronti ad agire per affrontare la nuova emergenza e le sue conseguenze.
Il progetto
Il progetto è stato concepito per adattarsi alle nuove misure di sicurezza necessarie a causa del COVID-19, che hanno portato alla chiusura delle scuole in molti paesi del mondo. A seguito di questa chiusura, le scuole, soprattutto in Europa e in Nord America, sono passate dalle aule all'apprendimento online. Tuttavia, questo cambiamento non è stato altrettanto semplice per i paesi poveri o con minori risorse. Gli studenti in Siria, per esempio, sono rimasti privi dell'apprendimento a distanza, a causa della mancanza di risorse nelle scuole e della mancanza di un accesso affidabile a Internet. Ci siamo quindi preoccupati in particolare per le generazioni più giovani in Siria, per i ragazzi tra i 12 e i 14 anni cresciuti in isolamento a causa della guerra, delle sanzioni e ora della pandemia globale. Anche se avevamo avuto diverse esperienze positive di collaborazione con le scuole in Siria, quello che cercavamo di ottenere questa volta era un approccio più personale in cui i partecipanti, cioè i giovani, potessero essere protagonisti del progetto. Volevamo vedere l'antica Urkesh attraverso i loro occhi e ascoltare la storia del sito attraverso il loro linguaggio. Allo stesso tempo, volevamo consolidare le loro abilità e conoscenza attraverso le varie fasi del progetto.
Per rispondere a queste sfide, nell'estate del 2020 è nato il progetto "A quattr'occhi", con lo scopo di includere un gruppo di studenti delle scuole di Siria, Italia, e Grecia: studenti che fossero desiderosi di scoprire se stessi attraverso il loro patrimonio culturale, condividendo con i loro coetanei in tutto il mondo le loro prospettive e i loro talenti.
Questo progetto non ha la pretesa di colmare il divario educativo tra i partecipanti né di contribuire al processo educativo sistematico in nessuno dei paesi in questione. Piuttosto, esso mira ad offrire ai suoi partecipanti la possibilità di aumentare le loro conoscenze scoprendo nuovi aspetti di altre culture attraverso il contatto personale. A differenza di quanto avviene nelle aule scolastiche, questa esperienza permette agli studenti un certo maggiore livello di libertà di soddisfare le loro curiosità culturali e sviluppare le loro capacità di comunicazione con coetanei di altri paesi. Attraverso un contatto diretto e personale tra studenti delle scuole medie, i singoli ragazzi parlano tra loro per creare relazioni reali, utilizzando mezzi virtuali.
Gli incontri si sono svolti sotto la nostra supervisione e sono stati concepiti come un viaggio che inizia parlando del passato e del patrimonio per passare al presente e al futuro. Sulla base dell'interesse e della volontà dei partecipanti di conoscere il passato, il presente e il futuro degli altri, ogni incontro "a quattr'occhi" ha assunto una sua forma personale e ha portato a una varietà di risultati. Dopo gli incontri pianificati sotto supervisione, i partecipanti sono stati invitati a tenersi in contatto tra loro per conoscere meglio la vita e il panorama generale di altri paesi.
Il progetto si articola in varie fasi: cliccate sui link nella barra a sinistra per seguirne tutti i suoi sviluppi.